Pubblicato il 18-10-2014 da Mario Saiano - Presidente Sezione Regionale Liguria - ( 3433 letture )
“Non basta la buona volontà per essere educatori”
In Liguria dal 1 gennaio 2015 il personale che vorrà svolgere il ruolo educativo in area sociale deve essere in possesso di titolo professionale riconosciuto.
La Regione Liguria in prima istanza con la dgr 203/2014 ha stabilito che chi ha il titolo di “tecnico animatore socio-educativo” è da considerare come “educatore” che può operare nel sistema della residenzialità e semi-residenzialità previsto dalla dgr 862/2011 nella quale ritroviamo le comunità terapeutiche riabilitative per minori e adolescenti, i SEPA, comunità madre bambino, ecc.
Nel mese di Maggio un gruppo di 11 educatori provenienti dalle diverse formazioni che in questi ultimi 20 anni hanno abilitato alla professione, ha depositato presso il T.A.R di Genova il ricorso contro la d.g.r 203.
Anep formalmente non è stata tra i ricorrenti ma, come già esplicitato con diversi comunicati e con lettera inviata ai relativi interlocutori istituzionali liguri, a cui non è mai seguita risposta, ritiene che il corso TASE non sia una idonea risposta ai bisogni di coloro che lavorano come educatori in assenza di un titolo formalmente abilitante.
In agosto la Regione Liguria con il DGR 924 del 22 luglio 2014, ha deciso in via “autotutelante” di stralciare la dicitura del TASE, annullando parzialmente, la delibera 203, contro la quale ANEP, come già detto, aveva espresso il suo dissenso.
Evento rarissimo che un’amministrazione, in modo auto tutelante decida decida di intervenire in tal senso. Le motivazioni sono attribuite al fatto che la materia, essendo molto delicata, necessità di una normativa specifica, che definisce chiaramente i due profili quello dell’ educatore e quello dell’animatore (come già è avvenuto nello PSIR 2013-2015).
Nonostante ciò sono continuate le procedure di selezione per l’ammissione al discutibile corso di formazione TASE avviate nel mese di luglio e tutt'ora in corso.
Le due scelte ci appaiono in contraddizione e ci auguriamo che poi non si intervenga, a discapito dell'azione professionale educativa, sui “minutaggi” previsti dalla normativa sull’accreditamento istituzionale dei sevizi sociosanitari.
Rispetto a chi già lavora come educatore ricordiamo che siamo ancora in attesa dell'emissione del bando di equivalenza da parte della Regione Liguria e dell'integrazione sull’equipollenza dei titoli da parte del Ministero su cui ANEP, prendendo in considerazione anche i titoli post 99, ha già fatto una sua proposta.
Ribadiamo che l’unica risposta dignitosa alle professionalità che da anni vengono esercitate debba essere data congiuntamente da Regioni e Ministero.
Il lavoro educativo con le persone fragili è complesso e richiede oltre che formazione adeguata, coscienza, etica, riflessività, competenze e spazi di supervisione ed organizzativi per operare scelte adeguate, indispensabili per la qualità della pratica educativa.
Per evitare situazioni malate che portano a fatti di cronaca da tutti conosciuti, ci auspichiamo che i principi sopra esposti vengano sempre presi in considerazione.
ANEP rimane a disposizione per affrontare congiuntamente ai tavoli regionali le problematiche relative a tale delicato ambito, che coinvolge sia i professionisti che la comunità.
Notizia presente in:
Presentazione "Un Educatore ad Auschwitz. Una storia dimenticata: l'Omocausto" il 9 aprile 2024 a Soverato (CZ)
In occasione del 24mo Congresso Nazionale AIP (Associazione Italiana di Psicogeriatria), ANEP propone il Corso pre-congressuale partendo dalla recente Linea Guida pubblicata dall'ISS, con alcune proposte di attività per persone con demenza. Aperto a tutt
Corso di Formazione on line 26 marzo e 5 aprile 2024
Comunicato Stampa ANEP
Elezione CDR e delegati
News di Educazione Professionale Marzo 2024
Convocazione Assemblea Regionale 2024
Corso gratuito sabato 24 marzo 2024 in presenza a Curno (BG) e online