Pubblicato il 08-06-2016 da Comunicazione ANEP - ( 2501 letture )
Come da precedente news sulla riforma del Terzo Settore, la Legge sul Dopo di Noi incrocia in modo importante la questione dell’abitare, finanziando in particolare interventi innovativi per creare soluzioni di tipo familiare e di co-housing, anche in forme di mutuo aiuto tra famiglie.
Sullo sfondo della nuova legge, c’è l’articolo 19 della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità: questo articolo sancisce l’impegno degli Stati affinché «le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione».
La lettera c del Testo, in particolare prevede che con il fondo vengano realizzati interventi innovativi di residenzialità per le persone con disabilità grave, per creare soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing.
Gia da tempo si sono diffusi modelli alternativi al ricovero in residenze sanitarie: sono state incentivate l’assistenza indiretta, la domiciliarità e percorsi di autonomia personale.
C'è da dire che esistono già divese esperienze di residenzialità innovativa, che hanno fatto da punto d'appoggio anche per arrivare a scrivere nero su bianco in una legge dello Stato che qualcosa di diverso dagli istituti si può fare.
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