Pubblicato il 08-01-2016 da Luca Balducci - ( 2642 letture )
Il piano di riordino ospedaliero regionale con le annunciate riduzioni drastiche di offerta sanitaria in Capitanata ha dato adito a diverse imprecisioni. Il destino degli SPDC, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, non è legato a quello del nosocomio sipontino. Il numero dei reparti psichiatrici della provincia è legata alla popolazione residente in Capitanata. Inoltre una politica di chiusura di reparti analoghi negli scorsi dieci anni nella BAT ha determinato l’aumento dei ricoveri nelle strutture della provincia di Foggia, a dimostrazione che chiudere in sanità non premia ma semplicemente aggrava i problemi delle strutture rimaste, che ricevono l’onere di soddisfare la richiesta di salute dei cittadini molto spesso senza un aumento del personale. E’ quanto successo nella psichiatria di Capitanata.
La sanità e nello specifico la salute mentale rendono. Allora perché non si riesce ad assumere? E’ un dato di fatto che l’anno scorso le risorse economiche sanitarie regionali hanno visto un’equa ripartizione fra il pubblico e il privato. Gli operatori del settore riabilitativo psichiatrico sono in tensione per la pericolosa tendenza a considerare accorpabili le residenze socio sanitarie per anziani con quelle psichiatriche. E’ il fallimento di una mentalità amministrativa sanitaria che identifica nella riabilitazione una risorsa secondaria rispetto al trattamento farmacologico. Manfredonia, il Gargano Sud e l’alto tavoliere sono molto carenti di realtà riabilitative e il privato non è una risposta. La gravissima crisi occupazionale inoltre comincia a pesare sullo stato di salute mentale dei sipontini e occorrerebbe a breve termine programmare attività afferenti alla psichiatria e psicologia sociale. L’invito di Stigmamente al mondo della politica locale è di parlare della psichiatria con cognizione di causa focalizzando le energie sulle esigenze della popolazione prima che queste diventino urgenze.
Fonte manfredonianews
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