Rapporto Crc

Pubblicato il 18-06-2015 da Luca Balducci - ( 2105 letture )

 

“Il prossimo Piano Nazionale Infanzia sia coordinato con quello di lotta alla povertà, ci sia una regia comune sulle politiche per i bambini e un sistema di raccolta dati efficace”. È quanto ha chiesto la coordinatrice del gruppo di lavoro italiano per la Convenzione su infanzia e adolescenza, Arianna Saulini, in occasione della presentazione dell’ottavo rapporto sull'attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia che ha evidenziato come oggi nel Belpaese un bambino su 7 nasca e cresca in povertà assoluta. Saulini ha anche sottolineato l’importanza che “nel prossimo Piano Infanzia vengano realizzate politiche adeguate per superare il divario territoriale nell’offerta educativa poiché nascere in una famiglia numerosa in alcune aree del Paese, in particolare al sud, è quasi una condanna a crescere in povertà”. L’auspicio di Saulini è che venga realizzato un piano integrato per l’attuazione dei diritti dell’infanzia, “impegnando adeguati e stabili investimenti finanziari, ma anche introducendo un meccanismo permanente di monitoraggio della spesa”. Il Rapporto, alla cui redazione hanno contribuito 124 operatori delle 90 associazioni del Gruppo Crc (Convention for the Rights of the Child), evidenzia che, non solo un bambino su 7 nasce e cresce in condizioni di povertà assoluta, ma anche che uno su 20 assiste a violenza domestica e uno su 100 è vittima di maltrattamenti. Inoltre uno su 20 vive in aree inquinate e a rischio di mortalità. Uno su 50 soffre di una condizione che comporterà una disabilità significativa all’età dell’ingresso nella scuola primaria, mentre uno su 500 vive in strutture di accoglienza. Si evidenzia che più di 8 bambini su 10 non possono usufruire di servizi socio-educativi nei primi tre anni di vita e 1 su 10 nell’età compresa tra i 3 e i 5 anni. Riguardo le difficoltà economiche di molte famiglie con minori, pur riconoscendo l’impegno del Governo con la sperimentazione della nuova social card, Saulini ha ricordato che la povertà minorile in Italia è in continuo aumento – dal 2012 al 2013 i minori in condizioni di povertà assoluta sono passati da 1.058.000 (10,3 per cento) a 1.434.000 (13,8 per cento) – e ribadisce l’urgenza di un Piano nazionale di contrasto alla povertà, che tenga in debita considerazione le famiglie con figli minorenni e che sia in grado di organizzare in maniera organica le varie e frammentate misure messe in campo in questi anni. Durante l’incontro Diego Cipriani del gruppo Crc ha evidenziato che "i trasferimenti monetari alle famiglie non accompagnati da servizi adeguati sono inefficaci", mentre “al contrario hanno successo se c'è l’accompagnamento da servizi” . Inoltre si ritiene necessaria “l’introduzione della valutazione di impatto sulla popolazione minorile” nella discussione di provvedimenti legislativi, così come avviene per altri ambiti.

 

 

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