Psychiatric Circus

Pubblicato il 18-01-2016 da Luca Balducci - ( 2873 letture )

 

Farà tappa al Pala de Andrè di Ravenna dal 21 gennaio al 7 febbraio lo spettacolo di novueau cirque Psychiatric Circusun evento descritto dagli ideatori come "terrificante, irriverente e divertentissimo". “Psychiatric Circus”, ambientato negli anni '50, racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da Padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. Ma se l’autrice e organizzatrice Sandy Medini afferma “Noi crediamo che il rispetto non imponga di evitare di affrontare certi temi, e nemmeno che prescriva di trattarli solo con deferenza", le associazioni A.M.A. La Vita e Porte aperte, associazioni di familiari della Salute Mentale, non ci stanno e parlano di stereotipi e "vecchi e sorpassati luoghi comuni". 

 

Scrivono A.M.A. La vita e Porte aperte: "Sono comparsi a Ravenna i manifesti dello spettacolo teatrale-circense “Psychiatric Circus, che annunciano “lo spettacolo piu? divertente e terrificante dell'anno”. Gia? il primo impatto visivo e? inquietante: la scritta gronda sangue, il pagliaccio brandisce una siringa: tutti elementi che suggeriscono immediatamente una connessione tra follia, delitti e droga. Se dal manifesto si passa al sito web della compagnia che allestisce lo spettacolo, le sensazioni inquietanti si moltiplicano: si promette agli spettatori un “umorismo trash, fuori dalle righe, con sfumature horror”, si preannuncia una serata “che vi fara? ridere, ma vi fara? portare a casa ansia e angoscia”, “una serata assolutamente nuova, di genere mai visto”.

In realta? non c'e? niente di nuovo nel ridere dei pazzi, come dimostrano migliaia di barzellette sui manicomi e sui matti. Le associazioni di familiari della Salute Mentale devono purtroppo ancora una volta constatare quanto persistente sia lo stigma nei confronti della malattia mentale. Nessuno si permetterebbe di fare uno spettacolo comico sui malati di tumore, o sui disabili in carrozzella. Eppure della malattia mentale si continua a ridere. 

Questa comicita? presuppone alcuni stereotipi:

  • Il matto e? imprevedibile e bizzarro, e per questo fa ridere, ma e? anche pericoloso e deve far paura
  • Il matto non puo? guarire, restera? matto a vita, e il suo luogo naturale e? il manicomio"

"Stereotipi - prosegue l'associazione - come si vede duri a morire anche oggi, che i manicomi non esistono piu? e la scienza ha trovato diversi e piu? efficaci metodi di cura. Infatti oggi in Italia ci sono tanti Servizi Psichiatrici che lavorano bene e permettono a chi ha conosciuto la sofferenza psichica di “riprendere in mano la propria vita” attraverso percorsi di guarigione (recovery): a Trieste con gli eredi di Basaglia, ma anche a Trento, a Torino e in altre citta?. Anche Ravenna ha visto ultimamente un impegno apprezzabile. L'Organizzazione Mondiale della Sanita?, a proposito di disturbo mentale, lancia parole d'ordine come: dignita? della persona, supporto di comunita?, supporto tra pari, aspettative positive, speranza, fiducia nella possibilita? di cambiamento e nelle risorse proprie di ogni persona. Questi sviluppi sembrano totalmente ignorati dagli autori dello spettacolo, che si attardano invece su vecchi e sorpassati luoghi comuni. Non diteci per favore che ci manca il senso dell'umorismo, che non siamo abbastanza intelligenti per esercitare l'autoironia. Il percorso di sofferenza dei nostri cari e? stato per noi una dura scuola e ci ha insegnato che, quando in una comunita? persistono gli stereotipi che stanno alla base dello spettacolo, per chi soffre di un disturbo mentale e? piu? difficile guarire".

 

                                               

 

Fonte ravennanotizie

 

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