Pubblicato il 23-06-2020 da Comunicazione ANEP - ( 3545 letture )
Prima la paura di poter essere un pericoloso veicolo di contagio, poi la difficoltà di “prendere le distanze” da chi fino a poco prima vedeva in loro un importante punto di riferimento. Timori e problematiche con cui gli educatori professionali hanno dovuto fare i conti sia durante il lockdown che nella fase 2 della pandemia. «Ogni volta che andavo a lavoro – racconta Nicola Titta, presidente Anep, l’Associazione Nazionale Educatori professionali – temevo di aver contratto il virus e di poterlo trasmettere a tutte le persone che incontravo nel corso della mia attività professionale quotidiana, tutti soggetti fragili e vulnerabili. Una possibilità non remota, considerando che sono almeno quattro gli educatori che hanno perso la vita a causa del Covd-19. Tanti altri si sono infettati superando fortunatamente la malattia».
Gli educatori professionali, infatti, non si sono fermati nemmeno durante la fase più critica della pandemia: ...Continua
ANEP chiede ai Senatori ed alle Senatrici un Educatore Professionale con un'unica formazione ed unico profilo a tutela dei bisogni e dei diritti dei cittadini.
COMUNICATO STAMPA
Presentazione "Un Educatore ad Auschwitz. Una storia dimenticata: l'Omocausto" il 9 aprile 2024 a Soverato (CZ)
News di Educazione Professionale Maggio - Giugno 2024
Resoconto dell’evento formativo 23 marzo 2024
Martedì 9 aprile a Soverato (CZ), visita alla mostra "BINARIO 21" in occasione della presentazione del libro di Carlo Scovino "Fredy Hirsch un educatore ad Auschwitz. L’Omocausto: una storia dimenticata"
L’Associazione Tecnico Scientifica è presente al Forum con il Workshop “La ricerca qualitativa che orienta l’agire quotidiano: apprendere nuove dimensioni di intervento”