UNO TRE DUE QUATTRO - Convegno dal Titolo:L’istituzione di Albi ed ordini per la professioni Sanitarie : a 10 anni dalla Legge 43/2006.

Pubblicato il 24-05-2016 da Comunicazione ANEP - ( 1855 letture )

 

Ho intitolato la comunicazione 1324, prendendo a prestito l’attuale titolazione del DDlin discussione al Senato chiamato Lorenzin, dal nome del Ministro proponente il provvedimento. Il testo è stato già licenziato dalla Commissione Salute del Senato e già attualmente calendarizzato e in discussione nell’aula del Senato. DDL 1324 per il giorno martedi 24 Maggio 2016. E’ un provvedimento Omnia, tratta diverse questioni sanitarie e cerca di dare impulso a diverse attività in seno alla Salute. Tra i vari punti del testo vede all’articolo 3 del presente DDL, la riforma organica degli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie, con un intervento diretto di riordino per il riassetto della normativa vigente. Nella sostanza l’articolato prevede la proposta di istituzione di Albi professionali e Ordini per le 22 Professioni sanitarie. Chiaramente la proposta ci vede direttamente coinvolti. Se andrà in porto in tutti e due i rami del Parlamento essa sancirà l’avvio di una nuova stagione per noi Educatori, ovvero: a) la costituzione di Albi professionali di ogni singola professione che confluiranno in un Ordine. Avremo per gli Educatori un Albo Provinciale (o sovra provinciale), uno Regionale e nazionale. Quello nazionale a sua volta integra e da vita all’Ordine di tutte le professioni della riabilitazione insieme ai Tecnici di radiologia medica.

Insieme al collega Andrea Saccani, che da anni segue per conto Anep quanto succede del settore sanitario, e a Presidente e colleghi della Sez. E.R., e li ringrazio per la disponibilità dimostrata, abbiamo partecipato come gruppo ANEP a Bologna al convegno tematico tenutosi nel corso di Exposanità è stato organizzato sul DDL Lorenzin. Un convegno organizzato da Conaps, organismo a cui ANEP aderisce, collegio dei Tecnici di Radiologia e IPASVI e Ostetriche. Il Convegno dal Titolo:L’istituzione di Albi ed ordiniper la professioni Sanitarie : a 10 anni dalla Legge 43/2006. L’evento è stato pensato come momento di riflessione e di confronto sulla specifica proposta Lorenzin che di fatto se dovesse vedere la luce, attiva anche per figure sanitarie il sistema ordinistico. Il convegno si apre con una introduzione di Mastrillo, che ha ricordato tutta la storia della mancata realizzazione del provvedimento dieci anni fa e di come fino ad oggi ci fosse immobilismo riguardo a questa questione. E’ stata la volta dell’Avvocato Lamberti, il quale ha spiegato le ragioni giuridiche per cui il sistema ordinistico è non solo giusto ma opportuno. Lamberti sostiene che undici anni dalla legge viene confermata la bontà delle idee disegnate dalla 2003 un sistema di albi ed ordini per le professioni, nonostante quanto sostenuto dal Garante della concorrenza il quale definiva incongruo un ennesimo sistema di albi ed ordini perché in contrasto con i principi della concorrenza. Il DDL Lorenzin, sempre secondo Lamberti, si rifà alla direttiva europea 2137/2006: “libera circolazione dei lavoratori” sostiene e cioè che per quanto riguarda le materie particolari quali quello della salute sono consentite deroghe alla possibilità di ordinare quindi professioni e professionisti. Sancisce in definitiva, un principio giuridico dell’obbligo di evidente asimmetria tra paziente e chi cura. L’ordine è un ente pubblico a tutti gli effetti che sostituisce molte delle funzioni fino ad ora esercitate da Ministero e Regioni per la materia riguardante le professioni, rappresenta una garanzia sociale della qualità espressa dai professionisti delle professioni. La disciplina risale al 1946 e all’ Art1 definisce l’ordine come: enti pubblici non economici agiscono quali organi sussidiari dello stato, Di fatto l’istituzione di un Ordine soddisfa un bisogno garantito dalla Costituzione autonomia indipendenza e responsabilità, devono possedere taluni strumenti: obbligo di iscrizione, autonomia economica,codice deontologico vincolante per gli iscritti, verifica del titolo e abilitazione all’esercizio della professione, verifica e valutazione sulle diverse iniziative di formazione continua. Il DDl Lorenzin con l’art 9 va a modificare l’attuale assetto dei collegi esistenti, trasformandoli in tre differenti ordini. In ogni ordine vengono accorpate professioni non omogenee tra le stesse.

Facendo una proiezione temporale: cosa accade se il DDL viene licenziato? Esso dispone l’istituzione immediata di un processo amministrativo che prevede ben tre decreti interministeriali, i quali riguarderanno le modalità di composizione del Consiglio direttivo dell’ordine e degli Albi entro 90 giorni Sarà l’Ordine a stabilire quali titoli hanno facoltà di iscrizione ai singoli Albi , indi non solo i titoli riguardanti equipollenza ed equivalenza, ma anche altri. Per noi Educatori questo vorrà dire ripensare a tutte le questioni legate alla possibilità di andare ad unificare i percorsi formativi attraverso l’istituzione di albi specifici. Allo stesso tempo, per noi ora in questo preciso momento, bisogna accelerare sulla 42/999 perché esso avrà ricaduta diretta sulla stessa sussistenza titoli per l’iscrizione attraverso equivalenza ed equipollenza. Una altra riflessione va avviata internamente ad Anep sulla  questione sollevata riguarda (tutte le attuali organizzazioni rappresentative), se esse dovranno/potranno sopravvivere alla riforma o no. Su questo punto ci siamo lasciati alla ultima Assemblea di Genova e sulla quale cosa si dovrà tornare alla luce del licenziamento del DDL.

E’ poi intervenuta l’On. Garavaglia, la quale ha sottolineato che il DDL mira a valorizzare il SSN proponendo un nuovo sistema di Governance condiviso con le professioni. Una delle tematiche prioritarie da sviluppare da parte dell’Ordine deve essere l’informazione nei confronti della cittadinanza, oggi più che mai il cittadino ha bisogno di essere informato e che siano i professionisti a farlo.

Un'altra grande questione politica che investe il governo delle professioni sanitarie, ovvero l’Ordine, l’Italia dovrà rispondere alla nuova direttiva Europea sul trattamento dei dati e Privacy. Il Parlamento deve licenziarlo entro 24 mesi approvando un regolamento. E’ richiesto quindi alle professioni fornire pareri su queste norme anche per noi nuove. La direttiva preved

e che se essa non verrà recepita con proprio regolamento, dal paese aderente, la stessa dovrà essere applicata tout court. La tutela e promozione della Privacy , tema di cui tratta la direttiva avrà una ricaduta su tutti gli operatori coinvolti nei percorsi di cura e riabilitazione visto che quotidianamente molti di loro fungono da “Data privacy officer”, incaricati di gestione delle informazioni sulla persona, con la possibilità anche di essere sanzionati se la gestione privacy non verrà organizzata in base a procedimenti regolamentati.

Altro riferimento che l’On. Garavaglia ha richiamato l’ordine e le professioni a ripensare all’interdisciplinarietà come compito primario di lavoro tra professioni.

Viene sottolineato come il DDL regolando le professioni definisce anche i livelli di competenza così le Regioni non potranno più legiferare sulle figure professionali del Sistema salute, non potranno cioè crearne di nuove , ne predisporre alcun provvedimento sulla gestione delle stesse. Questa ci sembra non solo una ottima notizia perché va ad insistere sul continuo legiferare delle regioni in maniera scomposta proprio su questo tema e con ripercussioni che ben conosciamo.

E’ stato poi il turno di Saverio Proia esperto del Ministero della Salute, sottolineando come l’attuale DDL ha evitato gli errori del passato – una vera riforma del settore che riguarda la riforma di tutte le professioni sanitarie si passa da 5 del testo unico a 22 di oggi. Il passaggio ad un sistema ordinistico non potrà non riguardare il Comitato di settore il quale ha come indirizzo qualificante un nuovo modo di pensare anche il rinnovo contrattuale che possa rispettare il nuovo patto della salute

Interviene la Schirru del direttivo Ipasvi, nel suo intervento sottolinea quanto adesso bisognerà trovare nuovi equilibri interni ed esterni per stare insieme. Come vedete la questione dello stare assieme e come è uno dei punti che crea maggiori difficoltà nel pensiero delle persone al tavolo.

La Vicario per le Ostetriche polemizza contro la Legge 4 del 2013, rea di creare problemi per il nuovo assetto delle professioni. Da li infatti arrivano nella nuova definizione delle figure professionali appena inserite come il Chiropratico e Osteopata.

BeuxPresidente del collegio dei Tecnici di Radiologia, che presumibilmente terranno e manterranno anche la Presidenza dell’Ordine stesso, sostiene che il Collegio FTSRM responsabilmente ha voluto questo assetto dettato dal DDL. Chiede che vi sia una situazione di chiarezza sin da subito nella articolazione stessa dell’Ordine e dei rispettivi Albi, e lo chiede proprio alle professioni della riabilitazione che a ben vedere dovrebbero andare a comporre insieme ai Tecnici di Radiologia l’ordine. Beux in sostanza, propone cioè che l’Ordine detti le regole generali per il governo delle professioni ma che ognuna poi sia completamente autonoma in casa propria.

BortoneConaps risponde a Beuxosservando che fino ad ora il coordinamento è cosciente e attento alle differenze, usando il termine “condominio” per dire che differentemente dalle perplessità sollevate dal Collegio Tecnici di radiologia. Conaps, aggiunge Bortone, è riuscita nell’intento di unificare e abbassare i livelli di conflitto e di sovrapposizione tra professioni, dimostrando che stare insieme è possibile.

SullaLegge 4 del 2013 esprime il fatto che sia sentita come un pericolo per il sistema professionale sanitario. Le nuove due professioni vengono dalla legge 4ed il Governo ha la responsabilità di una “illogica violenza” perpetrata verso le professioni inserendo in una riforma altri professionisti sconosciuti ai più, senza una chiara storia ed un rimando ad una codifica formativa chiara.

E’ poi la volta dei Sindacati: CISL  parla delle difficoltà di concertare l’organizzazione sanitaria con le Regioni, augurandosi che questa riforma riporti in auge questo aspetto. Cgil nonostante il parere positivo, ha messo in guardia la platea sulle contraddittorie fonti normative che si accavallano creando confusione, in particolare ricorda le contraddizioni riguardanti disegni di Legge tra loro incongruenti come è il DDL Iori Binetti, che separa in due una professione normata.

 

 

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