Pubblicato il 09-06-2015 da Luca Balducci - ( 3941 letture )
Si tratta della "Casa della solidarietà", il cui progetto è stato presentato oggi, in una conferenza stampa che ha visto la presenza di tutti gli attori del progetto: l'arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan; l'assessora alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re; l'assessore comunale ai lavori pubblici Italo Gilmozzi; il dirigente generale del Dipartimento Salute Silvio Fedrigotti; il responsabile del gruppo tecnico Gianfranco Brigadoi e Mauro Pisetta, rispettivamente dirigente e funzionario del Servizio gestioni patrimoniali e logistica; il direttore di Atas Emiliano Bertoldi. "Questo progetto, il cui iter è iniziato un anno fa - ha commentato l'assessora Borgonovo Re - mira a costruire reti di solidarietà complesse ed è destinato non solo all'accoglienza delle persone che vengono nel nostro Paese in cerca di asilo, ma anche a costruire un luogo di aggregazione, una casa che accoglie e genera comunità". Nella "Casa della Solidarietà", verranno ospitati la maggior parte dei richiedenti asilo accolti a Trento, una settantina di persone che attualmente trovano spazio nell'ex residenza dell'Università in via Brennero che sarà destinata ad altre forme di accoglienza, individuate dal Comune di Trento. L'edificio ex Centro Pastorale è situato nel quartiere di Centochiavi, alla periferia nord di Trento. L'immobile, costruito nei primi anni Novanta, ha ospitato ufficio provinciali e si compone di nove piani più una sala polivalente nel seminterrato. Il 25 maggio è stato sottoscritto un accordo fra la Provincia e l'Arcidiocesi di Trento, proprietaria dell'immobile, per la cessione in comodato gratuito del palazzo ad esclusione della chiesa situata al piano terra e della sala. Diventerà la "Casa della Solidarietà", un luogo di accoglienza, di lavoro e di integrazione sociale aperto a tutta la comunità cittadina. Da quasi un anno, infatti, proprio grazie alla disponibilità dell'Arcidiocesi, Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Caritas diocesana, Atas - Associazione trentina accoglienza stranieri, Centro Astalli, Fondazione comunità solidale e Centro Servizi Volontariato stanno lavorando in stretta collaborazione a questo progetto, che era stato approvato in via preliminare lo scorso mese di ottobre dalla Giunta provinciale. Nella Casa, che sarà pronta il prossimo anno, troveranno posto funzioni residenziali, uffici e servizi, spazi comuni aperti ai residenti del quartiere: proprio per questo si sta lavorando a un progetto di una biblioteca diffusa, oltre che di un bar/ristorante al piano terra. Dovrà, in sostanza, essere un luogo che genera relazioni solidali e che sviluppi il volontariato, la partecipazione, il coinvolgimento attivo dei cittadini di tutte le età, sostenendo le persone più fragili e bisognose di ospitalità e costruendo una comunità sinceramente accogliente.
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