Pubblicato il 23-06-2020 da Comunicazione ANEP - ( 3967 letture )
Prima la paura di poter essere un pericoloso veicolo di contagio, poi la difficoltà di “prendere le distanze” da chi fino a poco prima vedeva in loro un importante punto di riferimento. Timori e problematiche con cui gli educatori professionali hanno dovuto fare i conti sia durante il lockdown che nella fase 2 della pandemia. «Ogni volta che andavo a lavoro – racconta Nicola Titta, presidente Anep, l’Associazione Nazionale Educatori professionali – temevo di aver contratto il virus e di poterlo trasmettere a tutte le persone che incontravo nel corso della mia attività professionale quotidiana, tutti soggetti fragili e vulnerabili. Una possibilità non remota, considerando che sono almeno quattro gli educatori che hanno perso la vita a causa del Covd-19. Tanti altri si sono infettati superando fortunatamente la malattia».
Gli educatori professionali, infatti, non si sono fermati nemmeno durante la fase più critica della pandemia: ...Continua
Comunicato Stampa
Si richiede la compilazione del questionario a tutt* gli/le Educatori/rici Professionali che lavorano nell'ambito della salute mentale
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