Pubblicato il 11-12-2023 da ANEP COMUNICAZIONE - ( 1191 letture )
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Bologna, 09/12/2023
Il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani sin dal 1950. In tale data l’Assemblea Generale ONU adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) nel 1948. Il tema di quest’anno è “ Libertà, uguaglianza e giustizia per tutti ”. La Dichiarazione, disponibile in oltre 500 lingue, è un documento epocale che dichiara i diritti inalienabili che tutti possiedono in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere. Nel suo preambolo, l’UDHR evidenzia che “il riconoscimento della dignità intrinseca e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
ANEP sottolinea come sia importante riconoscere che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e i suoi principi siano rilevanti oggi come lo erano nel 1948.
La Dichiarazione, composta da un preambolo e 30 articoli, fu scritta con la collaborazione di rappresentanti di ogni religione e tradizione legale, venendo globalmente accettata col tempo come un “contratto” tra i governi e i cittadini del mondo. Ogni governo del globo, ha infatti, prima o dopo, formalmente accettato la Dichiarazione, ponendola a fondamento del sistema globale di protezione dei diritti umani e impegnandosi a proteggere, implementare e garantire i diritti umani e la capacità dei propri cittadini di accedervi, senza restrizioni e al sicuro da possibili abusi.
Tra la forma e la pratica però, il divario è ancora più ampio di come dovrebbe. La Dichiarazione, rimane oggi spesso ben lungi dall’essere realizzata nell’universalità in cui è stata intesa, ma essa supera la prova del tempo come testamento universale dei valori di uguaglianza, giustizia e dignità umana che la comunità internazionale si è posta.
Anche per questi motivi ANEP si impegna quotidianamente per far sì che questi valori vengano applicati partendo dalle nostre azioni quotidiane. Perché la difesa di ogni gruppo vulnerabile, dalle persone con disabilità ai migranti, passando per le le donne, le persone che soffrono sotto la soglia di povertà, le persone LGBT+ inizia innanzitutto da noi e dal nostro operato.
Il mondo sta affrontando sfide senza precedenti interconnesse ai diritti umani e lo spazio civico si sta restringendo: la fame e la povertà sono in aumento, la libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti sono in pericoloso declino in quasi tutte le regioni del mondo, la fiducia nelle istituzioni sta svanendo, soprattutto tra i giovani, la pandemia di COVID-19 ha portato a un aumento dei livelli di violenza contro donne e ragazze, il razzismo, l’intolleranza e la discriminazione dilagano.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che “I diritti umani sono il fondamento della dignità umana e la pietra angolare di società pacifiche, inclusive, eque e prospere (…)”. Mentre il mondo affronta sfide nuove e in corso – pandemie, conflitti, disuguaglianze, crisi dei sistemi finanziari, razzismo, cambiamento climatico – i valori e i diritti sanciti nella Dichiarazione universale forniscono indicazioni per le nostre azioni collettive che non lasciano indietro nessuno.
“È assolutamente chiaro che dobbiamo riconquistare l’universalità dei diritti umani, l’indivisibilità dei diritti umani, e dobbiamo trovare una nuova energia che motivi i giovani di tutto il mondo” – ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Tür.
I diritti umani sono diritti di tutti!
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