Pubblicato il 09-09-2024 da ANEP Comunicazione - ( 558 letture )
La Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio (WSPD) è fissata al 10 settembre di ogni anno. Dal 2003 il è un giorno riconosciuto a livello internazionale per sensibilizzare le persone riguardo alla prevenzione del suicidio. Dalla lettera del Presidente IASP (International Association for Suicide Prevention) Prof. Rory O'Connor: “[...] il tema per il 2024-2026 è "Cambiare la prospettiva sul suicidio". Questo tema mira a sensibilizzare sull'importanza di cambiare la narrazione che circonda il suicidio, ridurre lo stigma e incoraggiare una comunicazione aperta per prevenire il suicidio. [...].”
Nell’Unione Europea, tra i giovani fra i 15 e i 19 anni, il suicidio è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali). Nel 2020, circa 931 giovani sono morti per suicidio nell'UE, equivalenti alla perdita di circa 18 vite a settimana.
L'OMS riconosce il suicidio come una priorità per la salute pubblica. Il primo rapporto mondiale dell'OMS sul suicidio, “Preventing suicide: a global imperative”, pubblicato nel 2014, mira ad aumentare la consapevolezza dell'importanza per la salute pubblica del suicidio e dei tentativi di suicidio e a rendere la prevenzione dei gesti suicidari una priorità nell'agenda globale della salute pubblica. Nel Mental Health Action Plan 2013-2030 dell'OMS, gli Stati membri dell'OMS si sono impegnati a lavorare per raggiungere l'obiettivo globale di ridurre il tasso di suicidio di un terzo, entro il 2030.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
In Italia si registrano ogni anno circa 4000 morti per suicidio (ultimo dato Istat 2021). Poiché il suicidio è un evento estremamente raro nell’infanzia, i tassi vengono calcolati prendendo come riferimento la popolazione di 15 anni e più. Secondo i dati ISTAT della “Indagine sulle cause di morte”, nel 2021 (ultimo anno per il quale i dati sono attualmente disponibili) nel nostro Paese si sono infatti tolte la vita 3.870 persone. Significa circa 10 persone al giorno che nel triennio 2019-2021, in Italia scelgono di togliersi la vita.
Il 77,2% sono uomini. I tassi di mortalità per suicidio sono più elevati nel Nord Italia, in particolare nelle Regioni del Nord-Est. Sia per gli uomini che per le donne i valori più bassi del tasso di suicidio si registrano nelle Regioni del Sud-Italia. I tassi di suicidio tra gli uomini sono inoltre inversamente proporzionali alla densità di popolazione, verosimilmente in quanto gli uomini sono più vulnerabili a fattori sociali ed economici avversi associati a una minore densità di popolazione.
E' notizia ormai tristemente di attualità l'emergenza suicidi evidenziata da anni anche all'interno delle carceri. Dopo il 2022, l’anno da record con 85 suicidi accertati, il 2023 e il 2024 continuano a registrare numeri impressionanti. Seppur in calo rispetto all’anno precedente, i 70 suicidi del 2023 rappresentano un numero elevato rispetto al passato. Il più elevato dopo quello del 2022. Guardando agli ultimi trent’anni, solo una volta si è andati vicini a questa cifra con 69 suicidi nel 2001. Ancora più allarmante è il dato relativo al 2024. Tra inizio gennaio e metà aprile sono stati 30 i suicidi accertati. Uno ogni 3 giorni e mezzo. Nel 2022 – l’anno record – a metà aprile se ne contavano 20. Se il ritmo dovesse continuare in questo modo, a fine anno rischieremmo di arrivare a livelli ancor più drammatici rispetto a quelli dell’ultimo biennio.
Gli Educatori e le Educatrici Professionali sono in prima linea nel progettare, programmare, attuare e verificare le attività di prevenzione dei gesti suicidari che rientrano nella vasta area della promozione della salute, in cui essi possono operare sia dall’interno della attività collegate alle specifiche aree di intervento (Salute Mentale; Dipendenze; Anziani; Minori; Penitenziario…) sia con interventi mirati di postvention. Di quest’ultimi cominciano ad essere presenti diverse esperienze in Italia. Sono interventi che intervengono nei contesti ( scuole, luoghi di lavoro; famiglie, comunità...) dove si verificano casi di suicidio per aiutare le persone colpite ad elaborare quello che è successo, intercettare possibili potenziali situazioni di disagio reattivo all’evento e ridurre i rischi di emulazione (pensiamo ai casi di suicidio tra giovani).
ANEP sottolinea l'urgente necessità di incoraggiare il Governo e le Regioni a prestare maggiore attenzione allo sviluppo di politiche finalizzate a ridurre il prima possibile il numero dei sucidi.
ANEP inoltre promuove e stimola il Governo e le Regioni a rafforzare le politiche di ricerca, raccolta e analisi dei dati, formazione ed aggiornamento professionale del personale che opera nei servizi che possono intervenire per ridurre la frequenza di questi drammatici eventi e per gestirne le conseguenze.
Notizia presente in: Giornata Internazionale
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