Sindrome di Down. Uno studio

Pubblicato il 22-06-2015 da Luca Balducci - ( 2136 letture )

 

Lo spessore della corteccia cerebrale potrebbe essere un elemento ‘chiave’ per comprendere meglio lo sviluppo cerebrale nelle persone con sindrome di Down: lo afferma uno studio scientifico condotto dalla Drexel University, che ha individuato nel maggiore spessore della corteccia cerebrale dei bambini con sindrome di Down un segno distintivo di questa sindrome. Lo studio è stato pubblicato su Cerebral Cortex. Secondo i ricercatori, il risultato potrebbe anche fornire indizi sul perché individui con questo disordine del neurosviluppo sono statisticamente più soggetti a sviluppare l’Alzheimer in età avanzata. Lo studio è stato condotto da Nancy Raitano Lee (PhD, assistant professor alla Drexel University e psicologo presso College of Arts and Sciences di Drexel) in collaborazione con i colleghi del National Institute of Mental Health, che hanno utilizzato l’imaging cerebrale a risonanza magnetica MRI. Questa tecnica, una delle più diffuse nell’ambito della generazione delle immagini, è stata impiegata per visualizzare la corteccia cerebrale di 31 bambini con sindrome di Down, confrontandola con quella di 45 piccoli non affetti da questa sindrome. I risultati dello studio hanno mostrato che il volume della corteccia cerebrale (e anche la superficie della corteccia, che rappresenta un componente del volume totale) è risultato mediamente inferiore nei bambini con sindrome di Down rispetto a quelli che non avevano la sindrome; al contrario, ciò che ha sorpreso i ricercatori è stato il fatto che in diverse aree del cervello lo spessore della corteccia cerebrale è risultato superiore nei bambini con sindrome di Down rispetto a quelli non affetti dall’anomalia cromosomica. 
“Il volume è una misura complessiva che nella corteccia può mascherare differenze tra lo spessore e la superficie”, ha spiegato Lee. “Abbiamo voluto approfondire le differenze tra il cervello di un individuo con sindrome di Down rispetto ad uno sviluppo cerebrale tipico, così abbiamo misurato la superficie e lo spessore della corteccia, che entrambi contribuiscono al volume corticale ma sono determinati da fattori genetici differenti”.
Le cause alla base dell’aumento dello spessore corticale restano ancora incerte.

 

 

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