Sud e minori

Pubblicato il 21-07-2015 da Luca Balducci - ( 2345 letture )

 

Di seguito un sunto dell'articolo comparso recentemente su Redattore Sociale con dati e numeri interessanti per operatori che operano nel disagio sociale.

Aumentano le persone senza fissa dimora che si rivolgono agli help center delle stazioni italiane: sono stati 31.702 nel 2014 (il 26 per cento in più rispetto all’anno precedente), un numero che corrisponde a circa due terzi di tutti i senza dimora censiti dall'Istat nel nostro paese. Di questi 17.184 sono nuovi utenti (il 43 per cento in più rispetto al 2013). E' quanto emerge dalRapporto ONDS, presentato nei giorni scorsi. “Sono numeri allarmanti che sottolineano un aumento preoccupante della povertà e del disagio sociale - sottolinea Alessandro Radicchi, direttore di Onds – è difficile avere dati sulle  persone senza fissa dimora, così come è difficile inquadrare il tema della povertà estrema. Ma il nostro è un osservatorio privilegiato – spiega – l’hardware sono i nostri operatori e il software, Anthology, è un sistema di monitoraggio creato per l’attività dei nostri centri. Secondo il rapporto in tutto sono state 470.822 le azioni sociali, cioè gli interventi a favore di persone senza dimora,che si sono rivolte ai centri e che però vogliono rimanere anonime: il numero più alto è stato registrato al Sud e in particolare nelle stazioni di Catania, Messina e Bari. “Dal Sud il grido più allarmante che ci arriva è quello che riguarda  i minori – spiega Radicchi – . In particolare rispetto al modo in cui vengono accolti e trattati quelli che stanno sbarcando a Messina, Catania e Reggio Calabria. Minori non accompagnati che si rivolgono agli help center e poi scappana, findendo il più delle volte in giri illegali. E’ necessaria un’organizzazione formale dell’intervento in sinergia con le istituzioni che al Sud si appoggiano al Terzo settore.  La situazione è davvero grave, perché quando il minore sfugge dopo aver chiesto aiuto, o devia nella prostituzione o nello spaccio e nella malavita. Questi ragazzi vanno via perché vengono intercettati meglio dalla malavita che dalle istituzioni. E’ gravissimo”. Secondo i dati sono in aumento anche le donne che si rivolgono agli sportelli di aiuto nelle stazioni ferroviarie. Se nel 2013 rappresentavano il 20 per cento dell’utenza ora sono arrivate al 26 per cento. Il 72 per cento dell’utenza generale degli help center è infatti composta da stranieri: il 50 per cento sono extracomunitari e il 23 per cento comunitari, nel restante 25 per cento dei casi si tratta di italiani.

                                                                                         

 

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