Pubblicato il 21-07-2015 da Luca Balducci - ( 2996 letture )
Una lettera firmata da 41 psichiatri dell'Ausl per denunciare le insufficienti misure di sicurezza nella "Rems" di Bologna, la “Casa degli svizzeri". Nella lettera si sottolinea, in primo luogo, "l'assoluta inopportunità" della struttura (una casa colonica su due piani), che "non consente un controllo del reparto". La Rems di Bologna, aperta il 27 marzo come conseguenza dell'obbligo di chiusura degli Opg, oggi ospita 14 pazienti giudiziari (la quota massima) ed è una struttura provvisoria in attesa della realizzazione della Rems di Reggio Emilia. La struttura è diretta da Bartoletti che ha prontamente repsinto le accuse. "Quello della sicurezza è un problema affrontato: c'è un sistema di videosorveglianza, una guardia giurata 24 ore su 24, una recinzione. È una struttura naturalmente più sicura di un qualsiasi reparto psichiatrico, ma non è un carcere. Non lo è e non lo sarà: la legge prevede che le persone in Rems scontino la loro pena in maniera riabilitativa. Senza dimenticare che le residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria sono misure, come dice il nome, socio-sanitarie".
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