Sober party

Pubblicato il 04-09-2015 da Luca Balducci - ( 1946 letture )

 

Giovani, dilaga nuova moda. Ecco i “parties sobri” nel mondo

Il fenomeno del bere "alternativo" sta coinvolgendo gli under 25 dall'Australia agli Stati Uniti, passando per le capitali europee. A Londra è di tendenza il bere bevande senza alcol con gli amici nel corso di eventi legati alle nuove tecnologie, alla musica, alla scrittura creativa. Nel quartiere newyorkese di Manhattan sono molto ricercati i luoghi dove si degustano cocktail durante improvvisazioni teatrali e un app per sober community, in pochi mesi, ha raggiunto oltre mille utenti

La scommessa di far diventare di moda, cool, divertenti e trasgressivi, le feste e gli incontri nei pub di Londra, Stoccolma o New York dove non si beva però neanche un goccio di alcol, può essere vinta. Così i sober parties, con le altre iniziative che spostano gli orari “to have fun“, per rilassarsi, mollare il controllo, alla mattina presto o all’ora di pranzo, stanno coinvolgendo gli under 25 dall’Australia, agli Stati Uniti passando per le capitali europee, tradizionalmente considerate a più alto tasso alcolico. I social network hanno un ruolo centrale per le online communities e alcohol-free events e nascono le app per gestire appuntamenti, sottoscrivere regole di comportamento e anche fare business con questa modalità.

All’inizio dell’estate il Telegraph ha pubblicato la Top Ten di ricette per fare cocktail non alcolici.

I proprietari dei locali mito dell’est London, ci tengono a spiegare che non si tratta di lime e soda, o di frutta, zucchero e menta. Il lavoro è cominciato tempo fa e si è affinata una tecnica, quella di far evaporare la parte alcolica di un cocktail Campari, un Margarita o un Mojito, lasciandone tutto il sapore e l’aroma, con le digressioni creative del caso. Così il teetotalisme movement, nato ai primi dell’Ottocento dall’esigenza di salvare le generazioni dall’abuso di alcol è diventato una maniera alternativa e creativa alla quali ispirarsi per passare una bella serata .

 “C’è un input sfidante che ha attratto i più giovani a partecipare: siete in grado di divertirvi, rilassarvi, essere voi stessi senza ubriacarvi?” sostiene Catherine Salway, che ha chiamato provocatoriamente il suo bar a Nothing Hill, “Redemption“.

Il modello culturale è cambiato: bere alcol, stordirsi, essere “buzzy” non corrisponde a più smart, trasgressivo, o al tipo che ha più successo.

Al contrario, i più giovani sembrano consapevoli che i loro coetanei che lo fanno, abbiano un disagio, possono essere emarginati da un gruppo di amici, qualcuno ne ha paura.

(...omissis...)

                                                                                 

Fonte ilfattoquotidiano

 

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