Quarto Piano Nazionale infanzia e Adolescenza

Pubblicato il 09-09-2015 da Presidente Nazionale ANEP Maria Rita Venturini - ( 2420 letture )

 

 

E' stata resa nota  in data 2 settembre 2015 la bozza  del  Quarto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva  approvata dall'Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza il 28 luglio 2015.

Il documento  è il frutto di un anno di lavoro in cui ANEP, quale componente dell'Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza è stata parte attiva partecipando  alle  riunioni plenarie,ai lavor di gruppo, e  alla redazione dei testi.

L'Osservatorio si è suddiviso in quattrogruppi tematici che con maggior efficacia hanno potuto affrontare le seguenti macroaree  di intervento:

1) Linee di Azione di contrasto alla povertà dei bambini e delle familie
2) Servizio Socio Edcativi per la prima infanzie e qualità del Sistema Scolastico
3) Strategie e interventi per l'Integrazione Scolastica e Sociale
4) Sostegno alla genitorialità , sistema integrato dei servizi e sistema di accoglienza

Da sottolineare nel  Piano i "riferimenti essenziali e trasversali" (da pag 22 a pag 25)  in cui si ribadisce la necessità di

- Garantire in tutto il territorio nazionale condizioni per l’uguaglianza di accesso alle risorse non solo della Salute, ma anche delle risorse sociali, della cultura, dell’educazione, dell’abitazione per abbattere l’impatto dell’insieme delle ineguaglianze che sono alla base della vulnerabilità familiare e che pesano sullo sviluppo del bambino limitandone le potenzialità, anche attraverso l’adozione di modelli di welfare generativo.

- Contrastare la frammentazione legislativa e organizzativa e garantire unitarietà del sistema di governance alle politiche minorili e per le famiglie a livello nazionale e regionale al fine di superare l’attuale settorializzazione delle competenze e degli interventi e garantire tutte le condizioni organizzative, economiche e professionali affinché le politiche minorili e per le famiglie siano uniformi, eque (capaci di superare le diseguaglianze territoriali), integrate fra pubblico e privato e inclusive, in cui ai minorenni e alle famiglie siano garantite l’unitarietà dei processi di valutazione, progettazione e intervento e la loro qualità.

Per quel che riguarda la formazione degli educatori professionali,  sempre nell'ambito delle questioni trasversali del Piano c'è un passaggio importante che ribadisce la necessità di aggiornare ed armonizzare i percorsi di formazione universitaria degli educatori professionali, evitando sovrapposizioni e privilegiando l'integrazione tra i decreti ministeriali ed interministeriali istitutivi le classi di laurea.

per quel che riguarda le macro aree si segnala:

- l'obiettivo generale del contrasto alla dispersione scolastica (pag 57)  rafforzando i servizi di ascolto e consulenza educatva oltre che sociale e psicologica; l'azione proposta riguarda l' estensione a tutto il territorio nazionale di servizi di ascolto e consulenza educativa, sociale e psicologica nelle scuole di ogni ordine e grado collegati ai servizi territoriali già attivi nel territorio. Questi servizi operano secondo attività individuali o di gruppo destinati a studenti, genitori, docenti e personale scolastico.

- l'obiettivo specifico di  pag 86 ovvero  Riorganizzare/ implementare il sistema locale dei servizi di prossimità e degli interventi di sostegno per garantire risorse stabili e complementari a tutte le famiglie ed in particolare potenziando e riqualificando  la rete dei Consultori familiari contemplando un organico di personale adeguato con indicazioni chiare dei profili che compongono le equipe multidisciplinri per assicurare assistenza educativa oltre che psicologica e sociale.

-  l'obiettivo specifico sulla  qualità ed appropriatezza degli interventi per i minori allontanati dalla propria famiglia (Pag 94) in cui si prevedono tra le azioni da attuare quelle di Assicurare, nelle comunità per minorenni le cui tipologie e caratteristiche prevedano l'azione educativa professionale, l’impiego di educatori professionali, figure in possesso di una formazione di base unica e specifica a livello universitario, strettamente collegata alle competenze core degli stessi professionisti.


Questo e molto ancora nel Piano di azione che,sta seguendo il suo iter di approvazione (che auspichiamo si concluda in tempi brevi!!!)   attraverso i vari passggi istituzionali ovvero  pareri del Garante per l'infanzia, della Conferenza Unificata, della Commissione bicamerale sull'infanzia, ed infine l'approvazione in consiglio dei Ministri e il recepimento tramite DPCM

 

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