Pubblicato il 12-10-2015 da Luca Balducci - ( 2394 letture )
I disturbi psichiatrici sono in crescita: in Europa una persona su tre fa esperienza della sofferenza mentale almeno una volta nel corso della vita; nel mondo una su quattro. E nel 70% dei casi questo accade prima dei 25 anni di età con conseguente riduzione delle possibilità di sviluppo personale e professionale in una fase della vita decisiva. Tale sofferenza – che ha origini complesse e vede implicati fattori genetici e ambientali nonché gli stili di vita, può essere di diversa intensità, gravità e durata – ha conseguenze così gravi non perché la psichiatria non abbia armi per affrontare tali patologie, ma perché molto spesso chi ne soffre non accede agli opportuni percorsi terapeutici e riabilitativi, a causa dei pregiudizi e della diffusa ignoranza che tuttora, anacronisticamente, circondano i disturbi mentali.
«Salute mentale, benessere, lavoro e futuro: il nuovo volto della psichiatria» sono non a caso i temi che verranno affrontati fino a giovedì, a Giardini Naxos, dagli psichiatri italiani riuniti nel loro 47esimo congresso nazionale. «L’Organizzazione mondiale della sanità – spiega Emilio Sacchetti, presidente della Società italiana di psichiatria, direttore del dipartimento di Salute mentale degli Spedali civili, Università di Brescia – ha individuato i cinque pregiudizi che più di tutti tengono lontani i pazienti dagli specialisti che potrebbero aiutarli: credere chi soffre di una malattia mentale inguaribile; improduttivo; irresponsabile; pericoloso. Sono questi luoghi comuni, lontani dalla realtà, che impediscono a milioni di persone nel mondo di accedere a cure che potrebbero o guarire o controllare tali disturbi, come provano le evidenze scientifiche. Persone che, a causa dello stigma, vengono spesso private dei loro diritti di cittadinanza, discriminate, evitate, marginalizzate e a rischio aumentato di abusi. E anche poco curate: si consideri che al giorno d’oggi le assicurazioni sanitarie non rimborsano le cure per le malattie mentali».
Per portare questo problema a conoscenza dell’opinione pubblica, il tema della Giornata mondiale per la Salute mentale 2015 è stata dedicata al tema della “dignità”.
Fonte Iltirreno
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