Nessuno tocchi la professione di Educatore Professionale - Lettera aperta all'Onorevole Salvini
Pubblicato il 09-05-2017 da Comunicazione ANEP - ( 11767 letture )
Nessuno tocchi la professione di Educatore Professionale
Lettera aperta all’Onorevole Salvini e a tutti coloro che non “sanno” o che fanno finta di non sapere.
Quanto accaduto la settimana scorsa non ha precedenti per la nostra categoria, perlomeno non ha precedenti vedere un Onorevole schernire una professione intera.
Parliamo dell’On. Salvini, segretario della Lega Nord, che il 2 maggio presso la Stazione di Milano, interviene in maniera propagandistica durante un intervento della Polizia di Stato, pensando probabilmente di essere in piena campagna elettorale alla ricerca di consensi diretti alla pancia degli italiani.
L’Onorevole Salvini si presenta alla stazione di Milano con un gruppo dei suoi in verde. Lo scopo è quello di richiamare l’attenzione pubblica sul fatto che la sicurezza della città sia messa a dura prova dalla presenza di immigrati irregolari e “clandestini”, come da lui definiti, accolti nel centro di accoglienza della stazione.
Fa questa azione utilizzando il suo telefonino a mo’ di telecamera muovendo nel contempo, accuse ipotetiche e poco supportate da fatti, senza cioè fare nomi, cognomi, contro gli immigrati presenti nel centro di accoglienza. O magari sarebbe stato meglio che alle notizie di reato, ove lei ne avesse veramente, le stesse fossero portate alle competenti autorità.
Durante le riprese subentra un cittadino che invita l’Onorevole ad andarsene e di farla finita con la propaganda elettorale cercando di dimostrare l’indimostrabile. Si fa notare all'onorevole che egli non sa nemmeno di quali bisogni e difficoltà sia costellata la vita quotidiana di queste persone e che coloro che sono in carico al servizio hanno bisogno di cura e protezione.
A questo punto in risposta Salvini chiede al cittadino chi fosse e cosa facesse nella sua vita. La risposta è “sono un Educatore”.
A tale risposta l’Onorevole gira il telefono e ironizzando sulla titolazione professionale, ripete a mò di mantra la parola educatore, educatore. Lo stesso Salvini non pago della risposta, chiede inoltre all'interessato se fosse pagato par le sue attività, e alla risposta affermativa, inizia la sua personale ridicolizzazione del professionista. Come dire, fosse stato un volontario sarebbe stato meglio?!
Non me ne vogliano i volontari ed il volontariato in generale, ma viviamo in un Paese dove i servizi alla persona, i servizi sociali e quelli sociosanitari, secondo buona parte della classe politica sono un costo e per questo dovrebbero essere gestiti dal volontariato.
Chissà se lor signori sarebbero contenti di trovare anche a scuola al posto di insegnati dei volontari o in ospedale, al posto di medici e infermieri, dei volontari o nelle forze dell’ordine dei volontari altrettanto.
Caro Onorevole, ritengo che Lei unitamente ad altri suo colleghi, anche di diverse estrazioni politiche, dovreste conoscere meglio i professionisti della relazione di cura e dell’aiuto: Alcuni di questi, stimati ca. 60.000, si chiamano Educatori Professionali e svolgono una professione fin dagli anni '50 e che è stata identificata già nel 1984 e poi riconosciuta dal Decreto Ministeriale 520/1998.
Caro Onorevole le facciamo presente che l’Educatore è laureato, studia per davvero le tematiche sociale e sanitarie.
L'Educatore Professionale risponde ad un sistema deontologico dove le persone in difficoltà, in tutte le sue forme, vanno protette, sostenute ed accompagnate non virtualmente ma nel quotidiano…
Ed è esattamente quello che l’Educatore che ha incontrato alla stazione di Milano stava provando a dirle, prima che lei con il suo smart-phone cominciasse ad inquadrarsi ripetendo ossessivamente il nome della professione che rappresento con tono di scherno.
Il codice deontologico ci impegna ad avere pieno rispetto della dignità umana a prescindere dalle condizioni di vita della persona, ci impegna ad avere cura e rispetto dell’altro, questo assunto è presente nella Costituzione Italiana, quella che Lei dovrebbe conoscere ed applicare e per la quale ha giurato quando si è seduto negli scranni del Parlamento.
Caro Onorevole Le ho scritto più volte su Twitter invitandola ad incontrarci per poterle spiegare chi è l’Educatore Professionale e cosa fa per la comunità ma senza alcun esito. Le rinnovo l'invito lasciandole il mio numero (3334748408) e pregandola, se mai l’incontro avvenisse, di lasciare a casa prese in giro e “sfottò” nonché di ascoltare veramente quanto ho da dirle. Perché la nostra professione è una “cosa seria”.
Cordialità
Nicola Titta
Presidente Nazionale
Associazione Nazionale Educatori Professionali
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