Professioni non organizzate, è legge

Pubblicato il 31-01-2013 da Luca Balducci - ( 2045 letture )

 

E divenuta legge il disegno in merito alle professioni non organizzate in ordini o collegi.

La legge definisce come professione: "l'attività economica esercitata abitualmente e prevalentemente mediante il lavoro intellettuale, o comunque con il ricorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative"

Riguarda quindi un grandissimo numero di professioni: informatici, amministratori di condominio, bibliotecari, naturopati, enologi ... e molte altre ... molte delle quali hanno aderito al COLAP che, da sempre, ha sostenuto questo tipo di normazione.

La legge NON riguarda le professioni sanitarie. Quindi questa legge non modifica nulla riguardo all'educatore professionale in quanto professionista sanitario (DM 520/98).

Potrebbe, invece, riguardarci in quanto professionisti che operano anche in altri settori (es. sociale, penitenziario, socio-sanitario) in cui la professione non è normata (poiché non è ancora stata data applicazione all'art. 12 della legge 328/00 e al dlgs 229/99 art. 3 octies).

E' bene chiarire che con questa legge NON vengono riconosciute delle professioni, bensì è data la possibilità a gruppi di professionisti, che si riuniscono in associazione a carattere professionale di natura privatistica, senza vincolo di rappresentanza esclusiva di valorizzare le competenze degli associati. Nel contempo l'associazione si obbliga (a proprie spese, cioè degli associati) a:
- garantire che gli associati rispettano di un codice di condotta (che deve essere approvato e reso pubblico);
- che il professionista seguano la formazione permanente;
- attivare uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore al quale rivolgersi per informazioni o contenziosi con i singoli professionisti;
- se l'associazione consente ai professionisti di utilizzare il marchio dell'associazione, dovrà essere in possesso di un sistema di certificazione UNI.

Le associazioni di professionisti che rispettano queste caratteristiche (ed altre indicate nella legge) potranno essere inserite in un elenco pubblico (presso il Ministero delle sviluppo economico) consultabile dagli utenti.

Lo scopo della legge, quindi, è UNICAMENTE di garantire il cliente che utilizza le prestazioni del professionista, come a più riprese indicato nel testo di legge (dlgs 206/2005 codice di consumo).

 

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